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Pieve Fissiraga
Lambito dal canale Muzza ad est, il territorio di Pieve Fissiraga si spinge ad ovest fin dove comincia a degradare la valle del fiume Lambro. Lo attraversa il Sillaro, che compiendo un’ampia ansa si insinua tra i due storici abitati di Pieve e di Fissiraga; lo intersecano altre rogge (la Fratta, la Gavazza e la Balzarina) con tratti rettilinei ed altri sinuosi che imprimono ai campi forme ora geometriche ora imprevedibili. Su questi campi sono insediate le cascine, una ventina, per lo più ancora attive come imprese economiche ma dissanguate come poli abitativi per la fuga dai campi della seconda metà del Novecento.
Un paese tutto agricoltura, da secoli: almeno dai secoli dopo il Mille in cui il lodigiano aveva conosciuto il grande slancio di costruzione del sistema agrario, che lo scavo del canale Muzza e delle rogge da essa derivate, a partire dal XII sec., aveva portato a perfezione costituendo le cascine come cuore pulsante della vita del territorio.
Pieve Fissiraga è località medievale, ma il suo territorio fu abitato da coloni romani, stanziati lungo il tratto laudense della via Placentia – Laus Pompeia – Mediolanum, fra il terzo e il secondo miglio a sud di Laus Pompeia. Si pensa che il toponimo di “Fissiraga” possa provenire dal latino flexurata, che dovrebbe indicare la curvatura di un terreno posto lungo l’ansa di un corso d’acqua. Il comune registra 1680 abitanti (ISTAT 2011) e il perimetro del PLIS circoscrive un’area di 205,87 ettari, pari al 16,89% della superficie comunale e al 15,69% del totale PLIS.
 

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